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Eventi

dei sogni e dei suoi riflessi
yuri rodolfo alvarez

Dal 30 agosto al 20 settembre 2019 tornano a Montalcino le fotografie di Yuri Rodolfo Alvarez, artista cileno con un forte legame con il territorio toscano, in particolare con Montalcino.

dei sogni e dei suoi riflessi | yuri rodolfo alvarez
da venerdì 30 agosto a venerdì 20 settembre 2019

VERNISSAGE 30 agosto ore 19.00

Scuola Permanente dell’Abitare, con il patrocinio del Comune di Montalcino, presenta Dei sogni e dei suoi riflessi, quattro serie fotografiche ognuna delle quali mira alla definizione di un mondo onirico e surreale attraverso la duplice visione offerta dallo scatto originario e dalla successiva sua elaborazione per mezzo degli strumenti digitali. I soggetti sono semplici e fanno parte del quotidiano di ognuno di noi poiché sono elementi immediatamente riconoscibili, anche nel momento in cui sono filtrati dal lavoro di post produzione.

L’esposizione si articola in quattro serie fotografiche che guidano lo spettatore in un mondo surreale. Le opere, tutte senza un titolo e senza una collocazione temporale precisa, sono in cambiamento, oggetto di manipolazione continua. Alvarez lavora con una Epson Stylus Pro 3800, con pigmenti Ultrachrome K3 e stampa su carta baritata Hahnemüle di 325 gsm. Tutto ciò produce una fotografia destinata a durare circa cento anni, a seconda della carta e del pigmento utilizzato.

La prima serie, “Old way. New way”  è nata nelle strade, per lo più in quelle sterrate, di Montalcino, Buonconvento e Monteroni d’Arbia. Quelle stesse strade bianche che caratterizzano il paesaggio Toscano e dove il tempo sembra essersi fermato. Il cammino è ciò che conta. Alvarez cerca di stabilire una connessione tra passato e futuro, attraverso l’incrocio fra la forma del paesaggio e l’uso della fotografia digitale e degli strumenti di modellazione delle immagini. In questo serie la manipolazione digitale è minima e riguarda soprattutto l’uso delle texture. La scelta di lavorare in monocromia è legata al suo apprezzamento per le fotografie antiche e al fatto che il colore viene percepito come una sorta di distrazione.

La seconda serie, “Jellyfish eyes”, si compone di ritratti  filtrati dagli occhi di una medusa. Ira, desiderio, vuoto, solitudine e tristezza sono solo alcuni dei sentimenti che Alvarez indaga attraverso la lente della sua macchina fotografica. Ciò che lo affascina è la ricerca, il tentativo di far emergere quello che non vogliamo mostrare, la parte più vera e nascosta al di là dello sguardo.  Sono immagini realizzate grazie all’aiuto di modelli, e il lavoro di scatto cosi come quello di postproduzione, è fortemente relazionato alla soggettività degli stessi e a ciò che ognuno di loro trasmette una volta attraverso la propria immagine virtuale.

È lì che nasce il vero ritratto. Lontano della persona che lo ha originato. Quando è nato il mio primo figlio, più di 20 anni fa, nei suoi primi momenti di vita, ho visto il suo sguardo, il modo in cui osservava tutto cioè che lo circondava; e fu lì che compresi. Aveva lo sguardo vuoto della nostra storia, come se fosse arrivato da un altro universo, ed ho pensato allo sguardo di una medusa. Un essere trasparente, silenzioso, immerso in un oceano infinito. Ed è forse anche questa la ragione per cui spesso inserisco i pesci. Siamo tutti nati nel mare.

La terza collezione in mostra, “Il paesaggio a modo mio”, lavora sul concetto di contradizione e utilizza immagini scattate senza uno scopo definito e i cui soggetti sono la Toscana, il delta del Po e il lago di Como. Le fotografie vengono rielaborate attraverso l’inclusione di un elemento esterno, con l’intento di imporre una sorta di leva nel silenzio del paesaggio ritratto, qualcosa che cambi gli schemi e che ponga / imponga una domanda, risvegli una sensazione, o un pensiero. È’ l’istinto a guidarne le mosse; una volta scelta la fotografia, Alvarez lascia che il tempo scorra, che le sensazioni prendano forma, concretizzandosi in un’idea. In questo caso il colore non scompare del tutto, ne rimane una piccola impronta.

“Se non sapessi come volare” è l’ultima serie che l’artista propone. In essa parla di amore, dell’inutilità e della solitudine, attraverso l’idea del mare e dei suoi abitanti, quale parte del nostro mondo interiore. E forse la serie più onirica o surreale. E’ una composizione impossibile, irreale. Per questa ragione è totalmente realizzata in bianco e nero, immagini antiche e vere come l’origine dell’essere umano, immagini che non riguardano la tecnologia.

 


 

Chi è | yuri rodolfo alvarez
Il mio nome è Yuri Rodolfo Alvarez e mi dedico alla fotografia artistica e surreale. Sono nato a Santiago dal Cile nel 1961 e sono di origine italiana. Ho studiato ingegneria civile, medicina e giornalismo, tempo in cui ho riscoperto la mia passione per la fotografia e la letteratura. La mia prima macchina fotografica l’ho avuta a 13 anni ed era una Zeiss Ikon. Mi sono dedicato al giornalismo, arrivando ad essere editore notturno in un importante giornale popolare cileno e ho collaborato per diversi mezzi di comunicazione del Cile, come fotografo e giornalista. ho fatto anche l’imprenditore nel campo della gastronomia. Ad oggi vivo e lavoro in nord italia. Come artista ho realizzato diverse esposizioni in Italia a Montalcino, Siena, Tirano e Sondrio, in Cile a Santiago del Cile e Valparaiso. Ho ricevuto negli anni menzioni in narrativa e fotografia, l’ultima alla xxi edizione di scarpatettiart, fiera di arte appena realizzata a Sondrio, luglio 2018, nella quale ho vinto il primo premio.

 


 

VERNISSAGE. Incontro con l’artista
Venerdì 30 Agosto  2019 ore 19.00
OCRA Officina Creativa dell’Abitare
Via Boldrini 4, Complesso di Sant’Agostino – Montalcino (SI)

Il vernissage di apertura della mostra è offerto da Podere Salicutti. L’azienda Podere Salicutti si trova nel versante Sud-Est del territorio comunale di Montalcino, a confine con la strada per Castelnuovo dell’Abate/Abbazia di S. Antimo. Podere Salicutti prende il nome dal ruscello che delimita la proprietà a Sud. Il Podere risulta già documentato con questo nome in una mappa catastale dei primi anni dell’Ottocento, pur con dimensioni più piccole delle attuali. Nel corso del tempo ha subìto probabilmente due ampliamenti, l’ultimo dei quali tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento. Gli attuali proprietari, gli Eichbauer, riconoscono il valore inestimabile che questa storia racchiude. Ecco perché hanno deciso di proseguire l’attività sulle orme di Francesco Leanza, nel pieno rispetto dei principi della viticoltura biologica. La filosofia che sta alla base dell’azienda vuole sostenere la tipicità e il terroir ed è per questo garanzia della qualità e del carattere dei vini di Podere Salicutti.

 


 

Info mostra
da venerdì 30 agosto a venerdì 20 settembre 2019
Orari di apertura: ore 10.00 – 18.00 (da lunedì a venerdì)
Ingresso libero

OCRA – Officina Creativa dell’Abitare
Via Boldrini 4, Complesso di Sant’Agostino – Montalcino (SI)
+39 0577 847 065 | ocra@scuolapermanenteabitare.org