la struttura
studio archos
fiobbio di albino (bg)2010
Un piccolo aereo è atterrato nella Valle del fiume Luio. È atterrato senza toccare neppure i rami dei grandi alberi, subito si è adattato a diventare uno studio di architettura, una biblioteca in mezzo al prato, la sede di una rivista d’arte. Il nuovo fabbricato, che si aggiunge all’articolato complesso dello Studio Archos. Accoglie a livello più alto la sede di ArtApp e diviene punto d’incontro per meeting ufficiali e incontri informali.
- © mauro davoli
- © mauro davoli
- © mauro davoli
- © mauro davoli
- © mauro davoli
- © mauro davoli

© mauro davoli
L’ampliamento dello studio Archos è anche un momento di sperimentazione. L’esibire il sistema costruttivo non è il modo decorativo per negare velleità intellettuali, ma il mezzo per aumentare al massimo la flessibilità del contenitore nel suo uso funzionale e nel rapporto con l’esterno.

© mauro davoli
L'ampliamento dei locali dello studio Archos offre anche un'opportunità di sperimentazione. Esporre il sistema costruttivo non è un modo decorativo per nascondere ambizioni intellettuali, è un modo per massimizzare la flessibilità del contenitore per quanto riguarda il suo uso funzionale e nel suo rapporto con l'esterno.

© mauro davoli
Abbiamo dato al nuovo edificio una forma particolare perché volevamo che preservasse il parco esistente e farne parte. L'edificio è realizzato con materiali naturali riciclabili. Si scalda con il sole, respira e traspira come una persona, tutti vorrebbero viverci.

© mauro davoli
La forma è motivata dalla volontà di rispettare il parco preesistente e farne parte. È costruito con materiali naturali, riciclabili. Si scalda col sole e rimane caldo, respira e traspira come un uomo, tutti vorrebbero viverci dentro.

© mauro davoli
Nel 1400 la tecnica costruttiva nel nord della Germania era basata sul cosiddetto “Fachwerk”, allora il telaio, la spina dorsale e la struttura erano in legno, mentre le facciate continue erano in paglia, terra e calce. La struttura in ferro è degli stessi colori dei fiori in primavera e dei frutti in autunno. Le facciate continue e le finestre perimetrali sono realizzate in legno naturale che si ossida al sole. Mentre l'intero edificio ha una superficie complessiva di 250 mq, in realtà solo 30 mq sono a terra, il garage, che è l'unica parte dell'edificio in muratura, è come un dado di cemento ancorato al terreno con sei micropali. L'edificio è stato adattato al livello naturale della superficie, in modo che le persone possano entrarvi e uscirne da qualsiasi piano.

© mauro davoli
Questo edificio è il risultato dell'evoluzione di un modo di progettare e costruire coerentemente con i bisogni delle persone e dell'anima della natura. Il rivestimento è in zinco-titanio senza cuciture o saldature, in quanto si dilata in modi diversi al sole e al freddo. La scala serve per salire e guardare la vista dall'alto.
Nessuno si chiede se è bello o brutto perché un giorno ripartirà senza lasciare traccia.