progetto | stabilimento
enologico
cortona (ar)2010
Un’architettura paesaggio, quella della nuova cantina di una nota azienda, in uno spazio agricolo normale senza particolari peculiarità paesistiche se non quelle di un’attività agricola millenaria che, mediante un contatto forte con la natura ne assorbe e utilizza le energie.
- © archivio archos
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Sotto e all’interno della grande pergola artificiale alta 12 metri e larga 46, si organizzano, lungo un percorso appena sotto il piano di campagna: la scelta delle uve, la vinificazione, l’invecchiamento, l’imbottigliamento e l’affinamento.

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Una quinta ecologica costituita da una trama spaziale in ferro che genera energia e sulla quale si arrampica la vegetazione. All’interno la natura si modella artificialmente per ospitare la grande “fabbrica”, fuori tutto resta com’è ora, solo all'interno l’architettura scolpisce l’andamento naturale del terreno.

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La filiera è un lungo treno contenuto dalle costole in ferro di una scatola senza pareti dentro la quale il prato si solleva e si modella a seconda delle necessità e la campagna diventa giardino. Fuori la vegetazione è spontanea, incolta, dominio della natura che preme verso l’interno regolando temperatura e umidità nello spazio abitato: lo ibrida con i suoi alberi, lo corrompe con le sue erbe spontanee rilasciandogli quello che gli serve dal punto di vista climatico ed emozionale.