concorso | nuova scuola materna e elementare

due sono gli scopi fondamentali che ci si deve prefiggere:
quello di adattare l’edificio scolastico al continuo evolversi delle problematiche didattiche;
quello di adattare l’edificio alle esigenze delle realtà locali e alle necessità di sviluppo sociale e culturale.
questo porta in generale a scartare soluzioni troppo funzionalistiche e serializzate che, oltre a isolare in modo riduttivo entro un contenitore questo importante servizio sociale, possono creare una netta frattura nella continuità urbana.
nel caso specifico va colta l’occasione di utilizzare il polo scolastico quale elemento di riqualificazione e rivitalizzazione di un tessuto urbano poco consistente e privo di una propria identità.
le singole istituzioni, musei, biblioteche, teatri, centri sociali, pur mantenendo una certa autonomia relativa, tendono a diventare, in quest’ipotesi, nodi di specializzazione di una maglia infraurbana e territoriale di strutture educative.
l’inserimento dell’edificio scolastico in questa maglia, la sua localizzazione in funzione della sua possibile integrazione con gli altri servizi può allora diventare realmente elemento fondamentale per un’evoluzione culturale e sociale.
nulla come la scuola, soprattutto materna, credo per il più disinvolto approccio tra insegnanti, bambini e genitori, riesce a catalizzare la partecipazione e l’incontro dei cittadini.
ancor più qui dove scuola materna e scuola elementare sono collocate nello stesso luogo con spazi didattici e d’incontro comuni, dove continuativamente per 7/8 anni bambini, genitori e insegnanti possono rincontrarsi e conoscersi a fondo.