riqualificazione
borgo banditaccia
magliano in toscana (gr)2025
Sulla dorsale di una collina maremmana il Borgo Banditaccia torna a essere un organismo unitario: un antico insediamento rurale ricomposto attraverso un progetto che intreccia architettura, paesaggio e memoria. L’intervento assume come nucleo generatore l’unica porzione autentica del complesso storico, da cui riparte una ricostruzione misurata che elimina le superfetazioni e restituisce coerenza ai volumi lungo l’asse originario.
- © andrea ceriani
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© andrea ceriani
La nuova configurazione definisce uno skyline sobrio, fatto di falde e terrazze che dialogano con l’orizzonte; la luce, mai ostentata, modella superfici pensate per vibrare nel corso del giorno e delle stagioni. Tre materiali — pietra locale, mattone di recupero e calcestruzzo a vista colorato in pasta — costituiscono una grammatica essenziale che rilegge in chiave contemporanea la costruzione rurale, senza ricorrere alla semplice imitazione.
© andrea ceriani
Aperture calibrate, infissi arretrati e spazi esterni filtrati creano una relazione continua tra interno ed esterno. Tra i due corpi principali si inserisce un pergolato vegetale che diventa soglia, giardino e luogo di sosta. Anche la piscina coperta, ricavata nell’ex stalla e modellata da una doppia curvatura in calcestruzzo, lavora con luce zenitale e ventilazione naturale per garantire un funzionamento passivo.
© andrea ceriani
Il progetto pratica la sostenibilità attraverso materiali locali, prefabbricazione in legno, tecniche a secco e recupero delle acque meteoriche. Ne nasce un piccolo borgo mediterraneo contemporaneo: una casa del conduttore, sei minialloggi, spazi comuni e luoghi di relazione che restituiscono al colle la sua forma e all’abitare un ritmo misurato.
© andrea ceriani
Un’architettura che non si impone, ma ricuce; che non aggiunge, ma ordina; che restituisce identità al paesaggio e un nuovo senso dell’abitare.
© andrea ceriani
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Progetto vincitore Premio RĒGULA 2025 – 100 progetti italiani





