nuova cantina
di vinificazione
monte curiano (gr)in corso
Adagiata sul pendio coltivato, la nuova cantina si offre come un corpo monolitico, compatto e silenzioso, che accetta il confronto con il paesaggio senza mai sopraffarlo. In apparenza ermetica, la sua massa si apre in un gioco calibrato di pieni e vuoti in dialogo con il paesaggio come in un lento srotolarsi di quinte.
- © studio archos
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La materia si fa solida e minerale, in rapporto diretto con la terra, ma è l’acqua a restituire leggerezza: riflettendo superfici e cielo, crea l’illusione che l’ultimo piano galleggi, sospeso, quasi astratto, come un pensiero che prende forma nel paesaggio.

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In questo equilibrio tra gravità e sospensione si inscrive la logica stessa del vino: processo lento, fatto di pesi, travasi e attese. L’edificio sfrutta i diversi piani di campagna per accogliere la sequenza produttiva secondo gravità, con le uve che discendono naturalmente verso le zone di affinamento, interrate e stabili.

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Ma è nello spazio dell’accoglienza – tra luce, ombra e riflesso – che l’architettura dichiara la propria intenzione: non solo costruire un luogo per fare vino, ma fondare un paesaggio in cui riconoscersi.

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