riqualificazione
tenuta il fontanile
magliano in toscana (gr)in corso
Un progetto che nasce dal desiderio di restituire al paesaggio rurale toscano una grammatica architettonica capace di ricomporre, senza mimetismi, il legame tra l’abitare e la terra. Sulle tracce di antichi insediamenti agricoli, i nuovi volumi si adagiano lungo l’orografia modellata dal tempo e dal lavoro, diventando parte di un organismo abitativo che non si impone, ma si lascia scoprire come una sequenza di gesti misurati.
- © studio archos
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L’acqua, materia viva, viene chiamata a riflettere e moltiplicare la presenza dell’architettura: le vasche e i canali disegnano percorsi, pause, soglie. Nei momenti in cui la luce cala e il vento tace, la casa sembra galleggiare, sfiorare il paesaggio, mentre la materia – pietra, corten, intonaco colorato in pasta – racconta l’incontro tra permanenza e trasformazione. Ogni superficie è pensata per accogliere il tempo, ogni muro vibra con la luce.

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Dentro, lo spazio si dilata in un ritmo lento e domestico: l’ospitalità diventa esperienza di attraversamento. Le ampie vetrate si aprono sul paesaggio come cornici mobili, i materiali caldi e grezzi dialogano con l’aria, la vegetazione, il silenzio.

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Le funzioni dell’agriturismo si distribuiscono in una costellazione di corpi interconnessi, ognuno connesso a un frammento di terra, a una visuale precisa, a un’intenzione d’uso.

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Non è solo un luogo per accogliere, ma una micro-topografia poetica che ricompone memoria e progetto. Un’architettura che non vuole raccontare sé stessa, ma lasciare che siano la luce, l’acqua e il cammino a farlo, a voce bassa, nel tempo lungo della natura.

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